I Taralli tipici lucani vengono chiamati anche in base alle zone “biscotti a otto”, oppure scalette o in dialetto “viscuott”.
Sono molto diffusi nella zona al sud della Basilicata, i paesi dove li preparano maggiormente, soprattutto in questa caratteristica forma a “otto” sono Lauria, Latronico, Trecchina, Rivello, Lagonegro, diffusi poi e consumati e venduti anche nei paesi circostanti.
Descrivere il sapore di questi biscotti è importante, perchè sono davvero saporiti e buoni, sono talmente fragranti che non si riesce a smettere di mangiarli.
Mi hanno accompagnata per tutta l’ infanzia e l’ adolescenza, si possono mangiare da soli a merenda, come spuntino, con l’ aperitivo, con salumi e anche con la nutella! Inzuppati nel latte e nel tè! Il classico biscotto che la nonna ti dice di mangiare quando hai mal di stomaco perchè asciuga! Non so fino a che punto data la quantità di strutto all’ interno! Ma si sa per le nonne anche un piatto di lasagne fa bene sempre anche se stai male.
L’ ultima volta che li ho mangiati è stata prima di trasferirmi nelle Marche, ne vendevo a vagonate nel mio piccolo negozietto di prodotti tipici e gourmet, e approfittavo sempre di aprirne un pacchetto e gustarlo dopo le 11 di mattina per non arrivare troppo affamata a pranzo.
La nostalgia ti porta a questi ricordi e allora ho pensato, perchè non me li posso preparare da sola? Allora ho chiesto subito a mia zia se avesse la ricetta avendo lavorato in una delle fabbrichette più famose dove preparano questi biscotti per poi rivenderli ai supermercati e ai piccoli negozi. La ricetta infatti mi è stata subito data da mia zia e non vi dico il successo! Sono proprio uguali a quelli del pacchetto che aprivo!
Non sono difficili da fare, si può utilizzare la farina che si vuole. Ci vuole lo strutto oppure l’ olio e il lievito madre. Con il lievito di birra non ho provato sinceramente.
Ora non resta che svelarvi la ricetta e consigliarvi di provali perchè sono davvero molto buoni!
Taralli tipici lucani
Ingredienti: (raddoppiare la dose in caso di maggiore quantità)
- 500 g di farina
- 100 g di strutto o 50 ml di olio di oliva di buona qualità
- 1 uovo + 1 per spennellare la superficie
- 1 cucchiaino di sale
- 125 ml di acqua
- 100 g di lievito madre rinfrescato
Procedimento:
Mettiamo nella planetaria con il gancio, la farina e il lievito madre rinfrescato, aggiungiamo l’ acqua ( non esageriamo con l’ acqua, la quantità è giusta per amalgamare, l’ impasto non necessità di alta idratazione). Azioniamo a velocità media e cominciamo a impastare, aggiungiamo lo strutto e continuamo ad impastare, dopodichè aggiungiamo anche l’ uovo, impastiamo finchè non si amalagama tutto e infine il sale. Continuamo ad impastare alla massima velocità fino a quando l’ impasto non si sarà staccato dalle pareti.
Mettiamo a lievitare in una ciotola coperta con la pellicola. Non è necessaria una lunga lievitazione ma io per mancanza di tempo ho lasciato lievitare tutta la notte e non è successo nulla, quindi vi consiglio di fare lo stesso, magari d’ estate se fa troppo caldo eviatate, basta anche un’ oretta.
Prendiamo l’ impasto e formiamo dei bastoncini (io non ho aggiunto farina, perchè l’ impasto risultava bello liscio e unto e non si attaccava alla spianatoia). Facciamo la forma classica, unendo le estremità dei bastoncini e incrociandoli verso l’ interno facendo una leggera pressione per far attaccare le estremità.
In una pentola piena d’ acqua bollente, mettiamo un po alla volta i biscotti, appena salgono a galla, con una schiumarola, li preleviamo e li mettiamo ad asciugare su un canovaccio pulito per almeno un’ oretta.
Dopodichè spennelliamo con un uovo sbattuto e inforniamo a 180° per circa 35 minuti. Regolatevi con la cottura, a me piacciono quando sono belli cotti, quindi prolungate la cottura fino a che non sono belli dorati.
Ora sono pronti, lasciamo raffreddare e conservateli nelle bustine del congelatore a temperatura ambiente o nella vostra dispensa. Si mantengono fragranti per un sacco di tempo, ma non ha importanza quando perchè finiscono subito!