Le Pettole lucane sono delle frittelle nè dolci nè salate, molto neutre come il pane che possono appunto adattarsi con cibi salati, come salumi tipici oppure possono essere ricoperte di zucchero o miele.
Ho nominato questa ricetta come “pettole” perchè è il nome più diffuso, anche in Puglia vengono preparate con aggiunta di patate. Nelle mie zone confinanti con la Calabria le chiamiamo crespelle “crispedd”, “grispedd”, così vengono chiamate anche in Calabria, spesso nell’ impasto vengono aggiunte le acciughe. In altre zone della Basilicata vengono chiamate anche zeppole. Tutte hanno una forma variabile, vengono tuffate nell’ olio senza una forma specifica, io ho utilizzato un cucchiaio ma possono anche essere usate le mani unte e possiamo dargli anche una forma più allungata.
Ci sono molte dicerie e leggende che raccontano la storia di come nascono le pettole. Tutte hanno protagonista una massaia che dimenticò l’ impasto a lievitare per varie distrazioni, dalla sfilata di zampognari a cui decise di partecipare, a San Francesco alla vicina di casa dimenticandosi dell’ impasto, ormai lievitato troppo, quest’ ultimo non era più buono per fare il pane e quindi per non buttarlo, la donna decise di tuffarne piccoli pezzi nell’ olio, questi si gonfiarono e diventarono subito frittelle da gustare. Addirittura si dice che la Madonna dimenticò l’ impasto perchè era arrivato il momento di partorire. In ogni caso le pettole non devono mai mancare a Natale sulle tavole dei lucani, c’è sempre qualcuno della famiglia a prepararle, spesso il più anziano, una nonna o una zia.
Io le ho preparate per condividerle con voi, perchè è sempre bello sentire i profumi delle proprie origini, anche quando si abita in altre regioni.
Un ingrediente fondamentale per un sapore tradizionale è il lievito madre, se non ce lo avete potete sostituirlo con il lievito di birra, vi consiglio di provare entrambe le preparazioni per capire la differenza.
Ora passiamo subito alla ricetta, facile e con pochi ingredienti, è più lunga la storia che la ricetta stessa!
Pettole lucane
Ingredienti:
- 100 g di farina di semola
- 400 g di farina “0”
- 80 g di lievito madre rinfrescato oppure 10 g di lievito di birra
- 1 goccio di miele chiaro (un cucchiaino da caffè)
- 2 cucchiaini di sale
- 350 ml di acqua
- olio di semi di girasole
Procedimento:
Come prima cosa prepariamo l’ impasto, se avete buone braccia preparatelo a mano ( un’ altra differenza di sapore), se invece siete sovrastati dal progresso utilizzate come me un’ impastatrice.
Mettiamo nella planetaria le farine, il miele e il lievito madre, azioniamo il gancio a bassa velocità e cominciamo ad aggiungere l’ acqua un po alla volta. Facciamo lavorare a media velocità fino a che il composto si comincia a staccare dalle pareti della ciotola, deve essere omogeneo. Aggiungiamo a questo punto il sale e lavoriamo ancora un po.
L’ impasto deve essere morbido ma non troppo molle. Lavoriamolo ancora un po con le mani ripiegandolo su se stesso e mettiamo a lievitare coperto con pellicola. Se fa caldo nelle vostre abitazioni lasciate lievitare almeno 12 ore altrimenti va bene anche qualche ora in più. Se utilizzate il lievito di birra sono sufficienti circa 3 ore.
Prendiamo l’ impasto lievitato e con un cucchiaio preleviamo una piccola parte (circa metà cucchiaio) e con un altro cucchiaio ci aiutiamo a tuffarlo nell’ olio bollente. Potete anche prendere l’ impasto con le mani unte e dargli una froma più allungata, questo metodo vi faciliterà anche con la cottura se non siete molto pratici con i fritti.
Quando si saranno gonfiate e avranno preso un bel colore dorato, le togliamo dall’ olio con una pinza da cucina e le mettiamo ad asciugare su una gratella con della carta per fritti.
Provate se avete la possibilità di fare una frittura sul fuoco del caminetto per un sapore ancora più antico.
Per un impasto arricchito di acciughe, olive oppure peperone essiccato dolce o crusco (detto anche oro rosso lucano), aggiungete gli ingredienti a piacere nell’ impasto lievitato, impastate ancora un po e lasciate lievitare qualche altra ora e procedeto con la frittura.
Potete accompagnare le crespelle agli antipasti, oppure ricoprirle con zucchero o miele.
Sono 2 anni che non faccio questa ricetta da quando è venuta a mancare mamma..lei ci metteva l’uvetta..prima o poi li farò promesso! Buona giornata
secondo me sono fantastiche anche con l’ uvetta. Un bacio